Discussione:
Perche' risparmiare
(troppo vecchio per rispondere)
Luigino Ferrari
2003-07-23 15:34:33 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur aultima moda, alla mountain -bike, alla moto,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i
propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere ammodernando
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa
e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2003-08-08 06:23:07 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur ultima moda, alla mountain -bike, alla moto,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i
propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere ammodernando
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa
e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2003-08-18 05:32:10 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: alla pizza, al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla bicicletta, alla moto, al rinnovo del
lotto, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Giovanni Ravesi
2003-08-26 17:49:34 UTC
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"lancillotto4648" ha scritto
Post by Luigino Ferrari
- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.
D'accordo che il dialogo è alla base della Democrazia, ma perbacco!
prima di dialogare assicurarsi almeno che la bocca sia collegata con
il cervello.
Non conosci Luigino? Il solo, vero ed inimitabile Luigino?
Non sei ancora stato rapito dalla tela che intesse con i suoi
bisticci con la logica e con la sintassi e la grammatica italiane?
Non sei rimasto irretito dalle sue a volte un po' strampalate
discussioni sui massimi sistemi?
Come fondatore del Fans Club in suo onore ti invito ad iscriverti ad esso.
Il Luigino Fans Club non è stato fondato su base politica, ma puramente
estetica e raccoglie i sibaritici buongustai estimatori delle perle di
Luigino che trovano il loro massimo coronamento nei suoi Origin e nella sua
didascalia disintossicante. L'iscrizione è completamente gratuita e non è
richiesto alcun esame ne del sangue e ne del DNA. L'unico obbligo [solo
morale] per il socio è quello di dichiarare nei propri post l'appartenenza
al Club stesso.

Un saluto
Gianni
--
Socio fondatore del Luigino Fans Club. Tessera n° 0001.
Aderite compatti al Luigino Fans Club (n° 106 aderenti, finora)
"La più grande corruzione nella storia della Repubblica"
(Sentenza Imi-Sir/Lodo Mondadori [11 anni a Previti])
Luigino Ferrari
2003-09-06 06:38:49 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur ultima moda, alla mountain-bike, alla moto,
al viaggio esotico, alla crociera, ect., ect., non vuol dire mettere
i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere ammodernando
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa
e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato attuale - che non
sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend consumistici
interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non promuove alcun futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2003-09-18 07:05:44 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur aultima moda, alla mountain -bike, alla moto,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i
propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere ammodernando
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa
e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Jesper
2003-09-18 10:42:13 UTC
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...... scusa ma taglio tutto per comodità di lettura...
Post by Luigino Ferrari
- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.
ma mettetevi d'accordo voi forzisti della prima ora. Dove la metti la
pubblicità fatta dalla Presidenza del Consiglio ? "L'ECONOMIA GIRA", quella
busta gialla che va in giro per la città.
Cos'è, un giorno si spende ed un'altro si risparmia ? Non è lungimirante
come "programmazione economica" !!!
Luigino Ferrari
2003-09-18 14:15:38 UTC
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Post by Jesper
...... scusa ma taglio tutto per comodità di lettura...
Post by Luigino Ferrari
- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.
ma mettetevi d'accordo voi forzisti della prima ora.
Per espremire la mia maturata opinione, se non lo sapesse te lo
ribadisco, non ha da mettermi d'accordo ne tantomeno da prendere
suggerimenti o lezioni da nessuno

- Origin: Chi non sa rischiare per una propria opinione o niente vale
lui o niente vale la sua opinione.


Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
sergio
2003-09-18 14:39:14 UTC
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a te farebbe bene risparmiare sui litrozzi di vinazza che ti ingolli ogni
giorno.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Luigino Ferrari
2003-09-18 19:26:58 UTC
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Post by sergio
a te farebbe bene risparmiare sui litrozzi di vinazza che ti ingolli ogni
giorno.
Didascalia disintossicante:
Il trovarmi di bocche unte, offensive, disistimate par tue, anzi
vostre sulla falsariga degli: Ernesti, Santoro, Luttazzi, Bobbio, Fo,
Scalfari,Bocca,Scalfaro, Biagi, Rossanda, Andreoli, D'Alema, Veltroni,
Rutelli, Deaglio, con l'ultimo aggregato Prodi Romano, (da oggi....
l'italo-americano prof. Giovanni Sartori),il senatore a vita Giulio
Andreotti, d'imperio il settimanale londinese "The Economist,
ultimissimo, il presidente della Rai Roberto Zaccaria, d'urgenza oggi
17 maggio la lobby di Micromega, il suo direttore Flores d'Arcais,
il capo dell'Ulivo Francesco Rutelli, da oggi 6 gennaio 2002, giorno
dell'Epifania, Ezio Mauro; dopo l'indegno intervento all'apertura
dell'anno giudiziario, Francesco Saverio Borrelli, da oggi 30 marzo
2002 vigilia di Pasqua, l'intellettuale Paolo Sylos Labini per i
diffamanti apprezzamenti sul premier degli italiani, dal 1 di giugno
2002 - il sindacalista Sergio Cofferati, detto il cinese, per la sua
cocciutaggine nell'opporsi a qualsiasi cambiamento, dal 15 di agosto
2002 Luciano Volante per avere dato di riforma della giustizia
filocriminale - antitesi, antipodi, e' il massimo dell'auspicio, non
solo per avere buona attendibilita' di trovarsi in sintonia con la
maggioranza degli italiani, bensi' nel convincimento resti passaggio -
"sine qua non" - per promuovere quel grande, storico, epocale,
copernicano cambiamento di cui Paese abbisogna quanto:

- l'aria che respira.
- la pioggia che ristora.
- il sole che riscalda.
- la verita' che illumina.
- il coraggio che fortifica.
- l'impegno che gratifica.
- la giustizia che parifica.
- il..........

E qui mi fermo con una dovuta precisazione: la presente didascalia
sara' riportata da qui a sempre con chi entra in threads aperti dal
sottoscritto per offendere e delegittimar chi la pensa
diversamente.

Ritornello:
Democrazia e' liberta' di pensarla come ti va senza per questo
arrogarsi diritto a diffamar un diverso pensato. Chi non condivide
un'espressa opinione o lascia perdere o interviene garbatamente.

- Origin: Preferibile perdere il portafoglio che si puo' sempre rifare
che la stima che nessuno ti potra' piu' restituire.

Ah!! dimenticavo razzisti d'ora in poi andro' a considerare quelli che
si permettono di offendere o peggio che peggio, diffamar chi la pensa
diversamente per nient'altro aggiungere se non fomentar libvore e odio

P.S.
Chi entra in post da altri aperti, al solo scopo di aggredire
delegittimando i loro referenti, e' un grande, grosso, autentico
maleducato, per inciso, sulla falsariga del Cofferati.

-Origin: I difetti che piu' disturbano sono i propri visti negli altri






Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Pizzetto
2003-09-18 13:58:41 UTC
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Luigino Ferrari ha scritto:

mettere i
propri risparmi sotto il matterasso,

ti aggiorno volentieri luigì!ESISTONO LE BANCHE PER I RISPARMI!
--
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Luigino Ferrari
2003-10-27 08:27:46 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur ultimo grido, alla moto ultimo modello
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese. Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese
a una sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che
mantenere gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso
successo - bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una
auspicata ripresa ecomica, occupazionale e di incremento del Pil
debbano necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa
dell'usa e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di
tutti, i nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati

Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
sergio
2003-10-27 11:14:55 UTC
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Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
tanto tu il vino a buon mercato con cui ingozzarti e farti lo trovi
sempre...
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Luigino Ferrari
2003-10-27 15:26:35 UTC
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Post by sergio
Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
tanto tu il vino a buon mercato con cui ingozzarti e farti lo trovi
sempre...
Didascalia disintossicante:
Il trovarmi di bocche unte, offensive, disistimate par tue, anzi
vostre sulla falsariga degli: Ernesti, Santoro, Luttazzi, Bobbio, Fo,
Scalfari,Bocca,Scalfaro, Biagi, Rossanda, Andreoli, D'Alema, Veltroni,
Rutelli, Deaglio, con l'ultimo aggregato Prodi Romano, (da oggi....
l'italo-americano prof. Giovanni Sartori),il senatore a vita Giulio
Andreotti, d'imperio il settimanale londinese "The Economist,
ultimissimo, il presidente della Rai Roberto Zaccaria, d'urgenza oggi
17 maggio la lobby di Micromega, il suo direttore Flores d'Arcais,
il capo dell'Ulivo Francesco Rutelli, da oggi 6 gennaio 2002, giorno
dell'Epifania, Ezio Mauro; dopo l'indegno intervento all'apertura
dell'anno giudiziario, Francesco Saverio Borrelli, da oggi 30 marzo
2002 vigilia di Pasqua, l'intellettuale Paolo Sylos Labini per i
diffamanti apprezzamenti sul premier degli italiani, dal 1 di giugno
2002 - il sindacalista Sergio Cofferati, detto il cinese, per la sua
cocciutaggine nell'opporsi a qualsiasi cambiamento, dal 15 di agosto
2002 Luciano Volante per avere dato di riforma della giustizia
filocriminale - antitesi, antipodi, e' il massimo dell'auspicio, non
solo per avere buona attendibilita' di trovarsi in sintonia con la
maggioranza degli italiani, bensi' nel convincimento resti passaggio -
"sine qua non" - per promuovere quel grande, storico, epocale,
copernicano cambiamento di cui Paese abbisogna quanto:

- l'aria che respira.
- la pioggia che ristora.
- il sole che riscalda.
- la verita' che illumina.
- il coraggio che fortifica.
- l'impegno che gratifica.
- la giustizia che parifica.
- il..........

E qui mi fermo con una dovuta precisazione: la presente didascalia
sara' riportata da qui a sempre con chi entra in threads aperti dal
sottoscritto per offendere e delegittimar chi la pensa
diversamente.

Ritornello:
Democrazia e' liberta' di pensarla come ti va senza per questo
arrogarsi diritto a diffamar un diverso pensato. Chi non condivide
un'espressa opinione o lascia perdere o interviene garbatamente.

- Origin: Preferibile perdere il portafoglio che si puo' sempre rifare
che la stima che nessuno ti potra' piu' restituire.

Ah!! dimenticavo razzisti d'ora in poi andro' a considerare quelli che
si permettono di offendere o peggio che peggio, diffamar chi la pensa
diversamente per nient'altro aggiungere se non fomentar livore e odio




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
sergio
2003-10-27 15:37:59 UTC
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Post by sergio
Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
tanto tu il vino a buon mercato con cui ingozzarti e farti lo trovi
sempre...
BEVI DI MENO , Gino.
--
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Luigino Ferrari
2003-10-27 20:37:31 UTC
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Post by sergio
Post by sergio
Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
tanto tu il vino a buon mercato con cui ingozzarti e farti lo trovi
sempre...
BEVI DI MENO , Gino.
a) periodo prova di 36 mensilita' di totale liberalita' di assumere
licenziare e licenziarsi - sia pure circoscritto ai nuovi -
dimodoche' nessuna opportunita' di occupazione, di redditivita' e
quindi di Pil, vadano perdute, oltreche', per accertare l'effettiva
potenzialita' della nostra forza lavoro prima di farne rientrare
altra dall'estero.

b) epocale riforma del fisco affinche' tutti pagando tutti possono
di meno pagare, preferibilmente mediante una appropriata aliquota
basata sul fatturato - a seconda dei comparti merceologici di
appartenenza - l'elemento piu' probante e meno eledubile del reddito,
dopo di che null'altro sia dovuto dal cittadino contribuente
produttore di reddito.

c) inserimento nella prossima finanziaria di un parametro di equita'
della forbice massima di 1 a 5 fra compensi, liquidazioni e pensioni
medie - di specifiche categorie sociali - e massime, che non potranno
piu' oltre dilatarsi senza tirarsi dietro tutti gli altri.

d)ottemperanza dell'articolo 40 della Costituzione che prescrive
che gli scioperi debbono svolgersi nel rispetto della legge ch'essi
regolamentano.

f)Riforma della giustizia con carico di lavoro rapportato alla media
dell'Ue e con un codicillo, il magistrato che sia incorso per la erza
volta di seguito in una sconfessione da parte di un organo superiore
sia tenuto per legge a lasciare la toga.
Ci sarebbe dell'altro ma le riforme di cui sopra restano condizione
"sine qua non", per la possibile realizzazione di tutte le altre,
prima fra tutte, un Pil nel prossimo anno al 3% e poi via a crescere
sino a superare la soglia del 5% nella primavera del 2006.

- Origin: Con i numeri non si bara i si fanno quadrare o si finisce
sconfessati



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
sergio
2003-10-29 11:12:46 UTC
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BEVI DI MENO , Gino.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Luigino Ferrari
2003-10-29 14:39:06 UTC
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Post by sergio
BEVI DI MENO , Gino.
Ugualmente mi riesce proporre:

a) periodo prova di 36 mensilita' di totale liberalita' di assumere
licenziare e licenziarsi - sia pure circoscritto ai nuovi -
dimodoche' nessuna opportunita' di occupazione, di redditivita' e
quindi di Pil, vadano perdute, oltreche', per accertare l'effettiva
potenzialita' della nostra forza lavoro prima di farne rientrare
altra dall'estero.

b) epocale riforma del fisco affinche' tutti pagando tutti possono
di meno pagare, preferibilmente mediante una appropriata aliquota
basata sul fatturato - a seconda dei comparti merceologici di
appartenenza - l'elemento piu' probante e meno eledubile del reddito,
dopo di che null'altro sia dovuto dal cittadino contribuente
produttore di reddito.

c) inserimento nella prossima finanziaria di un parametro di equita'
della forbice massima di 1 a 5 fra compensi, liquidazioni e pensioni
medie - di specifiche categorie sociali - e massime, che non potranno
piu' oltre dilatarsi senza tirarsi dietro tutti gli altri.

d)ottemperanza dell'articolo 40 della Costituzione che prescrive
che gli scioperi debbono svolgersi nel rispetto della legge ch'essi
regolamentano.

f)Riforma della giustizia con carico di lavoro rapportato alla media
dell'Ue e con un codicillo, il magistrato che sia incorso per la erza
volta di seguito in una sconfessione da parte di un organo superiore
sia tenuto per legge a lasciare la toga.
Ci sarebbe dell'altro ma le riforme di cui sopra restano condizione
"sine qua non", per la possibile realizzazione di tutte le altre,
prima fra tutte, un Pil nel prossimo anno al 3% e poi via a crescere
sino a superare la soglia del 5% nella primavera del 2006.

- Origin: Con i numeri non si bara i si fanno quadrare o si finisce
sconfessati



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
paolino maserati
2003-10-27 12:04:10 UTC
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Post by Luigino Ferrari
- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.
spiegame un poco...

perchè allora il tuo amato Berlusca ed il suo governo ci dicono che
dobbiamo spendere di piu'?

ci fanno vedere uno in pubblicità che spende e spande e tutti gli dicono
grazie?

un annetto fa ci dicevano che dovevamo CONSUMARE PIU' ENERGIA ELETTRICA!!!

addirittura (mi pare quella volpe di Tremonti) aveva proposto di
finanziare con mutui sulla casa l'acquisto di nuove automobili e stereo
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Luigino Ferrari
2003-11-17 09:40:57 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo in ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al cappotto o tallieur,
ultimo grido alla mountain-bike alla moto ultimo grido, al viaggio
esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i propri
risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e nel frattempo
permettere ad altri di usarli - in vista magari di un qualcosa di
piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura, il
rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione delle grandi opere per ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati

Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2003-11-29 07:04:39 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo in ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al cappotto o tallieur,
ultimo grido alla mountain-bike alla moto ultimo grido, al viaggio
esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i propri
risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e nel frattempo
permettere ad altri di usarli - in vista magari di un qualcosa di
piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura, il
rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
i qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione delle grandi opere per ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2003-12-01 17:43:26 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain bike alla moto, al rinnovo del
guardaroba, al viaggio esotico o crociera, ect., ect., non vuol
dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione della grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe gia' un notevole successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando allo stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta passaggio obbligato desiderando, in un paio di legislature,
riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Stefano B*
2003-12-02 10:34:28 UTC
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Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain bike alla moto, al rinnovo del
guardaroba, al viaggio esotico o crociera, ect., ect., non vuol
dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli -
Cioè devo dare i miei soldi a qualcun'altro??

Ciao
Stefano
Luigino Ferrari
2003-12-15 18:52:19 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo in ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al cappotto o tallieur,
ultimo grido alla mountain-bike alla moto ultimo gmodello, al viaggio
esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i propri
risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e nel frattempo
permettere ad altri di usarli - in vista magari di un qualcosa di
piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura, il
rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
i qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione delle grandi opere per ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

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Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2004-01-02 18:12:33 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: alla pizza, al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, alla
mountain-bike, alla moto ultimo grido, al rinnovo del gurdaroba,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

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Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2004-06-05 05:43:33 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: alla pizza, al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, alla
mountain-bike, alla moto ultimo grido, al rinnovo del gurdaroba,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
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Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2006-08-22 05:53:23 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare il pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, alla
mountain-bike, alla moto ultimo grido, al rinnovo del gurdaroba,
al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il materasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
econimica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2004-01-14 08:43:40 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain-bike, alla moto ultimo grido al
rinnovo del guardaroba, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect.,
non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista
magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina
piu' sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione delle grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Pidduista
2004-01-14 09:09:46 UTC
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Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain-bike, alla moto ultimo grido al
rinnovo del guardaroba, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect.,
non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista
magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina
piu' sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione delle grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo...
Hai presente il famoso spot "Grazie!" voluto dall'attuale ministero
dell'economia e del suo significato?
Ecco, te hai detto esattamente il contrario!

Origin: Parlare solo per aprir bocca
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
sergio
2004-01-14 11:17:49 UTC
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Post by Luigino Ferrari
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain-bike, alla moto ultimo grido al
rinnovo del guardaroba, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect.,
non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli -
tu si sa in cosa li spendi i soldi... in vinazza al metanolo. Percio' sei
cosi' cialtrone.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
mof
2004-01-14 11:50:49 UTC
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"Luigino Ferrari" <***@tin.it> ha scritto nel messaggio news:***@4ax.com...
e perchè non "donare l'oro alla Patria"?
Luigino Ferrari
2004-05-12 05:55:08 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla mountain-bike, alla moto ultimo grido al
rinnovo del guardaroba, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect.,
non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista
magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina
piu' sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione delle grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

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Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2015-10-29 06:12:53 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: alla mountain-bike, alla
moto ultimo grido al rinnovo del guardaroba, al viaggio esotico o in
crociera, ect., ect.,non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il
materasso, bensi' accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di
usarli - in vista magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe
essere una macchina piu' sicura, il rifacimento del vecchio
appartamento, il tetto o le tinteggiature della fatiscente casa o
quale riserva in previsione anche o purtroppo di qualche sempre
possibile imprevisto.
ll tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione delle grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
economica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

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Post by Luigino Ferrari
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Luigino Ferrari
Luigino Ferrari
2004-08-27 14:42:35 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: alla pizza, al pranzo
in ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto, al tallieur, alla bicicletta, alla moto, al rinnovo del
lotto, al viaggio esotico o in crociera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del
Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2005-06-11 05:33:33 UTC
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Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo
al ristorante, al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al
cappotto o tallieur ultima moda, alla mountain -bike, alla moto,
al viaggio esotico, alla crociera, ect., ect., non vuol dire mettere
i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli
- e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di
un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu
sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere ammodernando
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa
e getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
utoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2005-10-23 06:18:09 UTC
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Prendo lo spunto per chiarire una volta per tutte il mio pensiero.
Risparmiare nel senso ch'esso' di rinunciare di volta in volta:
alla pizza, al pranzo al ristorante, al telefonino, alla parabolica,
allo stereo, al cappotto, al tallieur, alla bicicletta, alla moto,
al rinnovo del salotto, al viaggio esotico, alla crocera, ect., ect.,
non vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista
magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina
piu sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiatura della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, impiegato per
la realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni, per tutto il prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo modo, alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.




Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2006-05-08 06:19:06 UTC
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Prendo lo spunto per chiarire una volta per tutte il mio pensiero.
Risparmiare nel senso di rinunciare ch'esso': al pranzo in ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo sterio, al cappotto, al
tallieur, alla bicicletta, alla moto, al rinnovo del salotto, al
viaggio esotico, alla crocera, ect., ect., non vuol dire
mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi' accumularli - e
nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista magari di un
qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina piu sicura,
il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le tinteggiature
della fatiscente casa o quale riserva in previsione anche o purtroppo
di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, impiegato per
la realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni, per tutto il prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo modo, alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.





Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2006-07-22 14:30:36 UTC
Permalink
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo in ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al cappotto, al tallieur,
alla moto extra, al viaggio esotico, alla crociera, ect., ect., non
vuol dire mettere i propri risparmi sotto il matterasso, bensi'
accumularli - e nel frattempo permettere ad altri di usarli - in vista
magari di un qualcosa di piu' utile che potrebbe essere una macchina
piu sicura, il rifacimento del vecchio appartamento, il tetto o le
tinteggiature della fatiscente casa o quale riserva in previsione
anche o purtroppo di qualche sempre possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione di grandi opere per l'ammodernamento
del Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese a una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
economica, occupazionale e di incremento del Pil debbano
necessariamente passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e
getta, che di fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i
nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare tutti i beni che produce, non fa che
assicurarsi, accelerando, la propria implosione.
Come uscirne ? Contingentando o perlomeno non forzando alla stato
attuale - che non sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali trend
consumistici interni e per quanto prodotto in piu', con cura e gusto
confezionato, collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal
modo una duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente
valuta in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari dei piu' avanzati
Paesi del globo.

- Origin: Un popolo che non risparmia non programma il proprio futuro.



Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
Luigino Ferrari
2007-02-04 06:25:27 UTC
Permalink
Risparmiare nel senso di rinunciare che so: al pranzo al ristorante,
al telefonino, alla parabolica, allo stereo, al cappotto o tallieur
ultima moda, alla mountain-bike, alla super moto al viaggio esotico o
in crociera, ect., ect., non vuol dire mettere i propri risparmi sotto
il matterasso, bensi' accumularli - e nel frattempo permettere ad
altri di usarli - in vista magari di un qualcosa di piu' utile che
potrebbe essere una macchina piu' sicura, il rifacimento del vecchio
fatriscente appartamento o quale riserva in previsione anche o
purtroppo di qualche possibile imprevisto.
Il tutto nel frattempo remunerato, e come anticipato, da altri
impiegato per la realizzazione della grandi opere per ammodernare
il Paese.
Ho un po' enfatizzato l'argomentare, non per spingere il Paese in una
sorta di remitaggio - benche' resti del convincimento che mantenere
gli attuali trend consumistici sarebbe un indiscusso successo -
bensi', nell'intento di smontare l'illusione che una auspicata ripresa
ecomico-occupazionale e di incremento del Pil debbano necessariamente
passare da quella vorace forsennata corsa dell'usa e getta, che di
fatto sta alla base dei tanti, se non di tutti, i nostri guai.
Infatti un sistema economico che si muovi in una sorta di
autoaccelerazione per consumare quanto produce, non fa che
assicurarsi accelerando, la propria implosione. Come uscirne ?
Contingentando o perlomeno non forzando alla stato attuale - che non
sono ne' pochi, ne' sacrificanti - gli attuali standar consumistici
interni e per quanto vi possa eccedere, con cura e gusto confezionato,
collocarlo sui mercati internazionali, azionando in tal modo una
duplice leva: contenimento dei costi interni, e crescente valuta
pregiata in entrata dall'esterno.
Resta senzameno passaggio obbligato desiderando, in un paio di
legislature, riparare i danni del recente passato, realizzare le
grandi opere e porci ad un tempo alla pari con i Paesi piu' e meglio
attrezzati del globo, in ossequi al detto: un popolo che non risparmia
non edifichera' alcun futuro.


Ciao
Luigino Ferrari
***@tin.it
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